mercoledì 9 agosto 2017

Il fascismo di Minniti

Con questo comunicato esprimiamo la nostra netta contrarietà al codice Minniti sulle ONG che, a nostro avviso, non fa altro che inasprire il conflitto sociale tra una parte degli italiani e gli stranieri migranti,aggiungo poveri, accogliendo, per biechi  fini elettoralistici, l'odio xenofobo dei primi, cosicché il respingimento in mare non si rivela che come una sorta di contentino populista e disumano d'impronta leghista, una manovra acchiappavoti per farla breve.
Le ONG, che assolvono al compito gravosissimo e doveroso di salvare vite umane in mare senza distinzione tra migranti di guerra oppure economici ( un essere umano si trova in mezzo al mare per disperazione), con questo codice diventano fuorilegge, il mondo "all'arrovescia" direbbe Rodari; gli stessi che dovrebbero assumersi la responsabilità dell'immane tragedia dei migranti che rischiano la vita in mare e spesso la perdono, ovvero gli stati europei, non solo non lo fanno ma impediscono a chi lo fa di continuare a farlo, una follia.
Ieri, 8 agosto, il ministro dell'interno Minniti era alla festa del pd di Certaldo Alto per esporre le ragioni del codice sulle ONG.
Io e altri compagni del circolo, insieme ad alcuni  compagni di Settembre Rosso, ci siamo recati nel luogo del dibattito, che poi si è rivelato essere un proclama, visto che no c'è stato alcun confronto con il pubblico. Il dissenso non era ammesso.
L'evento era pubblico e se sei ministro lo sei di tutti, non del pd.
Ci siamo detti: ci faranno parlare, si chiama o no partito democratico?
Restiamo in piedi, in fondo, lontano dai relatori, tutta la digos intorno a noi, non eravamo affatto graditi.
Ci viene detto di non disturbare, di aspettare la fine del discorso del ministro e poi provare ad intervenire.
Minniti conclude dicendo: "Ho concluso, mi piacerebbe sentire il vostro consenso", dando ad intendere che non verrà aperto nessun dibattito. Così esprimiamo il nostro dissenso intonando un BUU collettivo, il ministro se ne va con Dario Parrini (segretario regionale pd Toscana) al seguito, nessuna obiezione possibile.
Per cui diciamo qui quello che ieri non ci è stato permesso di dire. 
Il codice sulle ONG è un provvedimento  disumano che provocherà morti nel deserto libico e che la percezione della paura non è un dato reale ma la conseguenza di un'informazione univoca e distorta. Parrini e Minniti hanno affermato che non si può togliere la percezione della paura (omettendo di dire "dei migranti" quindi sottointendendolo ) con le statistiche, dando in pratica degli stupidi agli italiani, come a dire non capirebbero, meglio cavalcare le loro paure alla Salvini.
Noi diciamo che il pd la paura degli stranieri la vuole togliere imitando le destre salviniane e i vari Meloni o casapound, per cosa? Per semplici fini elettorali, con l'aggravante di continuare a definirsi di sinistra e di avere addirittura il coraggio di citare Pietro Ingrao, una vergogna senza fine.
Siamo usciti schedati e filmati dalla digos per un semplice "BU", perché  la maggioranza dava ragione al ministro e noi dovevamo stare zitti perché siamo la minoranza, questo ci viene detto sia dalla polizia che da esponenti del pd tra il pubblico. Quello che sembra è evidente.

giovedì 6 aprile 2017

Nuova TARI? No, stessi problemi

Nuova TARI? No, stessi problemi

La scorsa settimana è stata affrontata prima nella Commissione Bilancio poi nel Consiglio Comunale la nuova tariffazione 2017 della TARI, la tariffa sul servizio di raccolta rifiuti e pulizia delle strade. Da quest’anno il servizio sará svolto da ALIA, nuova societá nella quale è confluita Publiambiente. Nei mesi scorsi Castello A Sinistra si è opposta a questa ulteriore divaricazione tra esigenze dei cittadini, da un lato, e interessi dei vertici di un’azienda privata, attenta solamente alla gestione dei profitti, dall’altro.
Abbiamo avuto la possibilitá di discutere in Commissione i dati relativi a Castelfiorentino: si parla di un 20% di tariffe non riscosse dal 2013 al 2016, in particolare il 27% non riscosso per quanto riguarda le utenze aziendali e il 12% di quelle familiari.
Dati che doppiano quelli di alcuni Comuni limitrofi. Tutti i componenti della Commissione Bilancio si sono trovati d’accordo che questi dati riflettono un effettivo peggioramento della crisi, e del suo perdurare, su Castelfiorentino, vuoi per il tessuto sociale piú debole, vuoi per la strutturazione mediamente piccola del suo apparato artigianale e industriale. Dati allarmanti se si considera anche che piú di cento famiglie castellane hanno diritto a un rimborso del 100% della tariffa, e altre cento famiglie a uno del 90%. Si parla di redditi minimi o nulli, mentre per le tariffe non riscosse si tratta spesso di aziende o famiglie che stanno crollando nella crisi piú nera o sotto la soglia di povertá.
Alla presa di coscienza di tale situazione, anche da parte dell’amministrazione comunale, peró, non è seguita nessuna azione. È stato chiesto, dal nostro gruppo consiliare e da altri dell’opposizione, di rivedere le tariffe, le quali sono decise comunemente dai sindaci nell’Unione dei Comuni. Se siamo tutti d’accordo che a Castelfiorentino la crisi morde di piú, perché il sindaco non agisce di conseguenza nella sede opportuna, chiedendo di rivedere le soglie tariffarie?

Comprendiamo che il problema non sia di facile soluzione: piú aumenta il numero di chi non paga o non puó pagare, maggiore sará il costo per chi paga. Peró, proprio adesso che con il passaggio ad ALIA l’area servita è molto piú vasta, si sarebbero potute rivedere le tariffe per venire incontro a chi non puó pagare e spalmare i costi su chi ha redditi maggiori. 
Sappiamo che la legge non lo consente piú: la TARI infatti è una tariffa che viene calcolata indipendentemente dal reddito, a differenza delle tasse. Se dunque la legge non ci permette di risolvere un problema e di affrontare in maniera progressiva il sostegno di un servizio pubblico, si tratta di una legge sbagliata.
Il sindaco e la maggioranza PD, con le mani legate, oltre a prendere coscienza del problema non possono entrare nel merito di questa questione: ne va della critica al loro schema di potere. Le varie destre, dal canto loro, oltre ad avere lo stesso problema non hanno proposte alternative. 
Noi proponiamo, ormai da anni, il passaggio ad una gestione dei rifiuti che  reinserisca i materiali raccolti nei cicli produttivi (attraverso il Trattamento Meccanico-Biologico, ad esempio), abbattendo i costi di smaltimento, e dal punto di vista legislativo vogliamo la reintroduzione di una tassa sui rifiuti, non di una tariffa, in maniera da poter agire cosí come l’articolo 53 della nostra Costituzione Repubblicana ci indica:
Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività“.


Castello A Sinistra

mercoledì 15 gennaio 2014

RIFONDAZIONE COMUNISTA CON CASTELLO A SINISTRA

RIFONDAZIONE COMUNISTA CON CASTELLO A SINISTRA
 
Rifondazione Comunista di Castelfiorentino si è aperta ormai da tempo ai movimenti e alle lotte presenti sul territorio. Alle scorse Elezioni Comunali ci siamo presentati con una lista comunista aperta ai cittadini e costruita con loro.
Fin dalla Festa Comunista dello scorso agosto, il PRC ha proposto l’idea di una lista di sinistra per le prossime comunali, che si opponga alle politiche con cui i PD sta privatizzando i beni comuni e distruggendo lo stato sociale, e che contemporaneamente si discosti dal populismo fine a se stesso di Grillo e della destra (nascosta stavolta dentro una pseudo lista civica).
Per le Comunali 2014, i comunisti castellani non vedono, quindi, nessuna possibilità di dialogo con chi rappresenta un sistema di potere ormai consolidato e che ha portato il paese allo stato di dormitorio decadente e senza nessuna possibilità di lavoro.
Anche per questo motivo Rifondazione ha sostenuto, insieme e tante altre persone, la nascita di una LISTA CIVICA CONVINTAMENTE DI SINISTRA che, nel peggiore dei casi, svolga un’opposizione costruttiva e reale in consiglio comunale, o che in generale possa riportare al centro a Castelfiorentino i temi sociali che ci sono cari e che vengono ignorati dal PD.
Rifondazione Comunista sostiene dunque il programma della lista civica CASTELLO A SINISTRA, un programma nel quale noi comunisti ci rispecchiamo totalmente e che riporta in alto i nostri valori fondamentali:
EQUITÀ E REDISTRIBUZIONE, OCCUPAZIONE E FILIERA CORTA, POLITICHE SOCIALI E SANITÀ, MOBILITÀ SOSTENIBILE E POLITICHE AMBIENTALI, AGRICOLTURA, TURISMO, CURA DEL TERRITORIO, LOTTA ALLO SFRUTTAMENTO DEI LAVORATORI, AL RAZZISMO, AL GIOCO D’AZZARDO